#PODIM2016 a Maribor

L’11 & 12 maggio si è tenuta a Maribor (Slovenia), presso l’hotel Habakuk la PODIM Conference 2016, una incontro su startup, imprenditoria e innovazione nella regione AlpeAdria.

Quella di quest’anno è stata la 36esima edizione, ricca di ospiti internazionali, di investitori, di relatori, di startupper e di imprenditori che si sono incontrati, hanno creato relazione, scambiati opinioni e punti di vista e partecipato ai numerosi workshops, conferenze ed incontri.

I relatori dei vari seminari (keynote) provenivano soprattutto dai Paesi anglosassoni come anche quelli presenti nelle varie tavole rotonde, affiancati soprattutto da imprenditori ed investitori dell’area balcanica, dell’Est europeo e dell’Austria.

L’unico nome italiano sul palco, perlomeno che io sappia, è stato Filippo Veronese di Quokky.

Daniel Cronin, di AustrianStartups è stato l’anfitrione che con piglio professionale ma leggero, scherzoso e a volte picaresco, e look da hipster ha tenuto il palco e gestito il contatto tra pubblico e ospiti.

Molto interessante anche l’interazione e le schermaglie divertenti ed informali con Steli Efti, imprenditore seriale greco-tedesco trapiantato nella Bay Area al momento impegnato con Close.io, che ha tenuto un paio di presentazioni in modo funambolico con uno stile quasi da startupper da strada, lontano da certi atteggiamenti distaccati e molto compresi nel proprio ruolo che appartengono ad altre categorie di imprenditori (senza per questo che né un atteggiamento né l’altro siano di per sé sbagliati).

20160511_131146Steli di sicuro ha tenuto molto bene la platea catturando saldamente l’attenzione dei presenti con un seminario incentrato sul tema di “LEARNING TO SAY NO”, argomento che ha presentato a sorpresa cambiando il tema originario e sottolineando i benefici di una focalizzazione delle startup su tutto quello che è il loro mercato principale, il loro core business, senza farsi distrarre troppo da attività collaterali e senza incapponirsi in voler servire tutte le tipologie di clienti come pure di lasciar perdere i clienti che vogliono comprare il nostro servizio/prodotto ma che alla fin fine non rappresentano la nostra tipologia di cliente, quello per cui stiamo sviluppando il meglio, quello a cui indirizziamo la nostra proposta di valore.

20160511_132326Sicuramente interessante anche la modalità schietta e astutamente provocatoria con cui Steli ha reso evidente, con molto colore, il suo pensiero riguardo ad avere collaboratori, dipendenti, investitori, consulenti, stakeholders in generale che, diciamo così, non rispecchiano i valori e la cultura aziendale, a dispetto del loro apporto finanziario o di competenze in azienda.

Interessanti seppure a volte un po’ scontate e ripetitive (ma è inevitabile visto il tema) alcune tavole rotonde.

Diciamo che poiché qualche studio dice che ci rimane il 30% di quello che ascoltiamo, allora repetita juvant.

20160511_190314Molto interessante anche l’incontro collaterale “Start:Up Alpe-Adria” in cui diversi esponenti di Friuli Innovazione, KWF, Initiative Start:up Slovenia, hanno presentato 5 idee per supportare le startup nell’area AlpeAdria (Austria, Slovenia, FVG e Veneto) e creare una cultura imprenditoriale ed un sistema di supporto condiviso alle startup.

20160511_173214All’incontro erano presenti Christian Benger, Ministro Regionale dell’Economia della Carinzia e Ales Cantarutti, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico e della Tecnologia della Slovenia.
Mi spiace rilevare la completa assenza di una qualsiasi rappresentanza del governo regionale del Friuli Venezia Giulia.

Personalmente ho poi seguito un paio di workshops con Poornima Vijayashanker (Femgineer; “How to ship your ideas”) e Daniela Divac (D-Labs; “How to build a product that you users will love”).

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Non poteva mancare nel finale una startup competition ed infatti sul palco si sono date battaglia 5 startup su cui poi ha prevalso 45HC.com, una sorta di broker per le spedizioni di container a prezzi concorrenziali da un lato, e poi altre 10 startups in cui ha prevalso GoAvio, un motore di ricerca per voli low-cost, anche in ottica B2B.

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Finale affidato poi all’eclettico Steli con un ultimo intervento “Hustle Hard Or Go Home” incentrato sul tema che o si fa o ci si dà da fare (“You build or you hustle!”), sulla necessità di compiere alcuni passi scomodi ma necessari il prima possibile e sul fatto che agli altri importerà sempre poco di quel che facciamo, quindi bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare ADESSO!

Quindi smettete di leggere questo resoconto e datevi da fare!

 

P.S. Steli sarebbe fiero di me, dopo aver autografato anche a me il suo libro! 🙂

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