Industria 4.0 nel 2019

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Il termine Industria 4.0 (o Industry 4.0) indica una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

In Italia il “Piano Nazionale Industria 4.0” che è partito nel 2017 e successivamente riconfermato, con qualche variazione ed aggiornamento, nel 2018 e nel 2019 è una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale: il Piano prevede un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività.

Dal punto di vista pratico la Legge di Bilancio 2017 e la Legge di Bilancio 2018 (n. 145/2018) ha esteso alcuni incentivi fiscali già inseriti nella Legge di Bilancio 2016 (Legge 232/2016, c.d. “Legge Calenda”) ampliandoli con altre misure, per quelle aziende che investono in innovazione.

Scarica la Legge di Bilancio per il 2019 (Legge n. 145 del 30.12.18)


Una delle misure più attraenti per gli investimenti da parte delle aziende è costituita dal cosiddetto IPERAMMORTAMENTO ossia dalla possibilità di ottenere la maggiorazione del costo fiscalmente riconosciuto per l’investimento in un bene strumentale al processo produttivo. Sparisce invece il cosiddetto SUPERAMMORTAMENTO che era presente nelle 2 precedenti Leggi di Bilancio.

I beni che rientrano nell’Allegato A (Macchinari) e nell’Allegato B (Software e piattaforme) possono venire incentivati secondo queste nuove

Aliquote

Allegato A:

  • 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro; semplificando, in pratica si “risparmia” il 40,8% del valore dell’investimento.
  • 200% per gli investimenti fra 2,5 e 10 milioni di euro; semplificando, in pratica si “risparmia” il 24% del valore dell’investimento.
  • 150% fra i 10 e i 20 milioni di euro; semplificando, in pratica si “risparmia” il 12% del valore dell’investimento.
  • oltre i 20 milioni di euro, non è previsto incentivo;

Allegato B

  • 140% per chi compra “strumenti 4.0” previsti dalla legge 232/2016 ossia determinati software assimilando i canoni di servizi in cloud-computing all’acquisto di software; in pratica si “risparmia” il 9,6% del valore dell’investimento.

L’aliquota si applica sul totale degli investimenti, non sul valore del singolo bene acquistato e si tratta  di scaglioni incrementali.

Ad esempio se un’azienda acquista beni per un valore totale di 3 milioni di euro, l’iperammortamento sarà del 270% fino a 2.5 milioni di euro e del 200 %  per l’eccedenza di 0,5 milioni di euro, fino a 3 milioni di euro totali.

Bisogna inoltre tenere presente che l’Allegato B è stato modificato rispetto alla versione contenuta nella Legge di Bilancio 2017 esono state aggiunte le seguenti voci:

  • sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce
  • software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata
  • software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field).

Vediamo quali sono i meccanismi:


Iperammortamento

Si tratta di un’agevolazione per le imprese che operano nel settore industriale e che mira ad incentivare gli investimenti nei comparti industriali 4.0, con l’aggiunta di tecnologie per l’agricoltura di precisione e per l’abbattimento dei consumi energetici.

Come funziona l’iperammortamento?

Con l’iperammortamento gli imprenditori hanno la possibilità di beneficiare di un bonus ammortamento maggiorato rispetto alla spesa effettuata considerando non più il 100% del valore a cespite come costo da ammortizzare, bensì il 270%, 200%, 150%, 140% del costo a seconda degli scaglioni di applicazione.

Ciò significa che le spese inerenti il settore dell’industria 4.0, ovvero, i settori altamente innovativi, saranno ammortizzabili negli anni per un importo pari al 270%, 200%, 150%, 140% del loro valore a cespista a seconda degli scaglioni di applicazione..

In questo modo, sul bene strumentale agevolabile, appartenente ad una delle categorie dell’Allegato A, acquistato ad esempio a € 10.000, potrà essere ammortizzato per un importo di € 27.000.

Per accedere all’Iperammortamento non è necessario presentare domande: si accede al beneficio automaticamente  in fase di redazione di bilancio e tramite dichiarazione sostitutiva del legale rappresentante o tramite perizia giurata. In pratica l’impresa verserà meno tasse!


Se volete provare a calcolare a quanto ammonta la quota di maggior risparmio dovuta all’Iperammortamento qui di seguito trovate una pagina dedicata ed un file da porter scaricare:

Calcolo dell’iperammortamento


Cosa è necessario per attivare l’Iperammortamento

Il requisito fondamentale da soddisfare è quello dell’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica.

La Circolare 4E del 30-3-2017 ha chiarito che la caratteristica dell’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program è soddisfatta se:

  • il bene scambia informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.).
  • inoltre, il bene deve essere identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).

La parola fabbrica deve essere intesa come un ambiente fisico dove avviene creazione di valore attraverso la trasformazione di materie prime o semilavorati e/o realizzazione di prodotti;  per istruzioni si può intendere anche indicazioni, che dal sistema informativo di fabbrica vengano inviate alla macchina, legate alla pianificazione, alla schedulazione o al controllo avanzamento della produzione, senza necessariamente avere caratteristiche di attuazione o avvio della macchina.

Inoltre i beni appartenenti alla prima sezione dell’Allegato A devono rispettare i cosiddetti “5 + 2” requisiti.


Attività e documenti richiesti per l’Iperammortamento

Perizia?
Dal punto di vista dell’acquirente del bene, per ottenere gli sgravi fiscali offerti dal Piano Industria 4.0, se il costo del bene da ammortizzare è inferiore ai € 500.000 (cinquecentomila euro) è teoricamente sufficiente un’autocertificazione, firmata dal legale rappresentante dell’azienda, da allegare alla dichiarazione dei redditi.

Diverso il caso in cui il bene iperammortizzato abbia un valore superiore a € 500.000. In questo caso, infatti, viene richiesta una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali ovvero un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, attestanti che il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerlo negli elenchi di cui all’allegato A o all’allegato B annessi alla presente legge ed è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura”.

Pertanto, come dettagliato nella circolare N. 4/E del 30/03/2017, che detta le linee guida per ottenere gli sgravi fiscali connessi all’iperammortamento (e al “vecchio” superammortamento) per poter fruire dei benefìci dell’iper ammortamento e della maggiorazione relativa ai beni immateriali, “è necessario attestare il soddisfacimento dei requisiti di legge; inoltre, è opportuno che la perizia/attestazione di conformità sia corredata di un’analisi tecnica”.

L’Agenzia delle entrate aggiunge infine che è opportuno affiancare un’analisi tecnica del bene alla perizia/attestazione di conformità. A tutela della proprietà intellettuale e della riservatezza di tutte le parti coinvolte nell’operazione (utilizzatore e produttore del bene strumentale, integratori di sistema, clienti dei prodotti realizzati dalla macchina iper-ammortizzata, etc.), l’analisi tecnica deve essere realizzata in maniera confidenziale dal professionista o dall’ente di certificazione e deve essere custodita presso la sede del beneficiario dell’agevolazione; la documentazione dovrà essere fornita solo su richiesta degli organi di controllo.

Questo è il motivo per cui questo tipo di attività usualmente viene svolta da un ingegnere che si fa carico di redigere la perizia in ogni caso, considerando anche il fatto che con l’autocertificazione (caso della sommatoria dei beni <€ 500.000) è il legale rappresentante che si prende l’onere (anche penale) di dichiarare tecnicamente che fiscalmente il bene è ammortizzabile.


Tempistiche

L’impresa deve acquistare i beni, materiali o immateriali, dal 1 gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2019 oppure deve emettere l’ ordine e pagare un acconto maggiore del 20% entro il 31 dicembre 2019 e mettere in funzione il bene entro il 31 dicembre 2020.

L’attestazione, o la perizia, deve essere fatta entro il periodo di imposta in cui il bene entra in funzione e viene interconnesso con la fabbrica.

Solo dal momento dell’interconnessione vale l’iperammortamento del 270%, 200%, 150% o 140%.


Cosa succede per i beni acquistati nel 2017 e 2018?

Per gli investimenti per i quali sia già stato dato acconto del 20% entro il 31 dicembre 2018, o siano stati acquisiti nel 2017 o 2018 ma non ancora interconnessi si applica la legge di bilancio 2018 con iperammortamento al 250%.

Riammodernamento di vecchi macchinario o costruzione di macchinari in autonomia (“economia”)

Beneficiano dell’iperammortamento anche gli interventi di revamping/ammodernamento di beni esistenti, limitatamente ai costi di acquisto della componentistica e degli altri oneri di diretta imputazione (p.es. manodopera) necessari all’ammodernamento.


In collaborazione con il Polo Tecnologico “A. Galvani” di Pordenone, e come ingegnere iscritto all’albo, mi occupo di una serie di servizi di consulenza per le aziende interessate a sviluppare progetti in ambito Industria 4.0.


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