Crowdfunding – 2° puntata

[continua dalla 1° puntata: https://www.miotti.org/wp/crowdfunding-1-puntata/ ]

Dopo aver accennato ai modelli di Crowdfunding che vanno sotto il nome di “Reward Based” e “Donation Based”, vediamo quelli che si configurano come microcredito, “Lending Based”, e quelli in cui c’è un’effettiva partecipazione del finanziatore alla compagine sociale dell’azienda cioè l’ “Equity Based” che è anche il modello più regolamentato tra tutti.

Lending Based (Microfinanza)

Si tratta di un’evoluzione del crowdfunding donation-based, anche chiamata Social Lending e consente transazioni finanziarie senza l’ausilio di intermediazioni.

  • Modello micro-prestiti attraverso la raccolta di piccole somme diffuse
  • Prestito Peer-to-peer: è una transazione finanziaria (prestito) in cui un gruppo di persone presta piccole somme di denaro alla stessa persona o organizzazione.

Esempi italiani sono Smartika (prima Zopa) o Prestiamoci.

Modelli Ibridi

I modelli ibridi prevedono una commistione tra più modelli, esistono ad esempio modelli ibridi di reward e donation che costituiscono il cosiddetto modello chiamato reward/donation-based: Donazione per piccole offerte, Ricompensa per importi maggiori)

I modelli ibridi di crowdfunding hanno il pregio di lasciare maggiore libertà ai sostenitori e la possibilità di intercettare il maggior numero di donatori.

Difatti possono verificarsi casi in cui un sostenitore sia molto coinvolto emotivamente da un progetto, a tal punto, da non essere interessato a una ricompensa concreta ma solamente alla finalità del progetto; in questi casi il progettista solitamente decide di sostenere il progetto tramite una donazione senza la richiesta di una ricompensa.

Equity Based

Si parla di “equity-based crowdfunding” quando tramite l’investimento  on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società, si diventa in pratica soci dell’azienda!

Ogni donazione del gruppo di persone che finanzia  una  persona  o  una  organizzazione  diventa  una quota che da diritto ad un ritorno di investimento sui guadagni futuri del progetto/attività, quali dividendi o plusvalenze nel caso di successiva cessione della partecipazione.

Dal punto di vista pratico gli iniziatori del progetto definiscono un periodo di tempo e una somma target. Il target è diviso in migliaia di parti uguali offerte in forma di azioni a prezzo fisso. Le offerte proseguono finché non si raggiunge il target dopo di che inizia la fase di investimento vera e propria.

Le piattaforme seguono due modelli principali:

Club

I potenziali investitori vengono reclutati come membri di un club di investimento chiuso evitando la sollecitazione al pubblico

Un esempio italiano del modello Club è www.siamosoci.it

Holding (o Cooperativa)

Si crea una cooperativa che funge da meccanismo di raccolta dell’investimento: i contribuenti individuali vengono radunati in entità legali che investono nei progetti.

Situazione attuale in Italia

In Italia soltanto il crowdfundingnella sua forma di Equity è sottoposto a regolamentazione da parte della CONSOB, in quanto è una forma di  sollecitazione del pubblico risparmio e pertanto è necessaria la tutela degli investitori che partecipano dell’impresa tramite investimenti di questo tipo.

L’Italia è stata anzi uno dei primissimi paesi al mondo a dotarsi di un regolamento (emanato dalla CONSOB nel giugno del 2013) in tema di equity crowdfunding, rivisto ed approvato poi a fine febbraio del 2016 a seguito di diverse contestazioni ed una consultazione pubblica riguardo ai vincoli ed alle procedure di attivazione che ne hanno fortemente frenato la diffusione e l’operatività.

[…continua]

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